lunedì 8 aprile 2013

A favore o contro la povertà?

Il Pd ha indetto una manifestazione contro la povertà... Può sembrare un "nobile" gesto, sicuramente è motivato da buone intenzioni, ma...
Penso che nessuno senza problemi mentali sia a favore della povertà e, se ho un minimo di ragione, è necessaria una riflessioni sulla genesi di questa piaga. Adesso io non so a quale povertà si riferiscano i dirigenti del Pd, ma mi sembra di intuire che essi parlino della povertà che sta investendo una sempre più larga fetta dei cittadini italiani: se è così, comincia a subentrare già un grosso problema. Anzi più di uno...
Innanzitutto, ovvio quanto banale, la povertà diventa strumento di lotta politica e gestione del consenso: questo è una bandiera innalzata da diverse parti per cercare di accumulare consenso, soprattutto da quando è cominciata la cosiddetta crisi, ma che con l'indizione di questa manifestazione ha raggiunto livelli grotteschi molto elevati. Perché la povertà è la povertà italiana, che fa disperare chi la vive e indignare gli altri: paradossalmente questi sono sentimenti egoistici nel senso più negativo del termine, anche in chi non vive la povertà e mostra solidarietà nei più sfortunati. Si intende la povertà come semplice mancanza di soldi del consumatore-elettore per soddisfare i propri bisogni. Qui c'è un altro problema la povertà è mancanza di soldi per "comprare" il cibo, avere una casa, vestirsi, ecc. come se, per compensare queste mancanze, non ci siano alternative al commercio. 
Le soluzioni alla povertà sono problemi essi stessi e mettono in luce la spettacolarizzazione della tragedia e la sublimazione ideologica, tipiche della nostra epoca. Si pone la soluzione della povertà a livello etico: il nostro piccolo gesto altruistico, come la donazione di una somma dell'immancabile denaro, ci lava la coscienza, ci permette l'acquisto di un posto in paradiso, anche se sappiamo che questo non risolve il problema. Questo retaggio cattolico permette a noi di agire come se il Povero fosse stato creato per mettere alla prova i nostri cuori e qualcuno ha pure sostenuto questa tesi!! E certo il Povero esiste e non perché lo vogliamo noi: ognuno di noi in cuor suo, se potesse eliminerebbe la povertà, ma pensa che la colpa sia di qualcun altro... Fa niente che per le nostre esigenze, non sempre vitali, abbiamo bisogno dell'acciaio dell'Ilva che costa la distruzione di un'intera provincia, con annessa distruzione di tutte le risorse alimentari, queste si vitali, della zona. Oppure per far camminare le nostre automobili, frutto magari di tanti sacrifici, sono necessari i barili di petrolio del Delta del Niger, dove la distruzione ambientale non significa solo mancanza di cibo e malattie, ma anche guerre, e guerre fra poveri...
Questo tipo di etica è conseguenza di una nostra voluta impotenza, frutto anche della malafede e dell'egoismo. Sicuramente ognuno di noi da solo non può niente, e niente possiamo anche riuniti. Probabilmente la soluzione non è etica, ma politica: dobbiamo ammettere che la causa del problema è la nostra economia, le cui leggi si basano sulla mercificazione delle risorse, non solo materiali ma anche intime; un'economia gestita da consigli di amministrazioni di multinazionali, il cui unico fine è il profitto massimo e, che nei momenti di crisi, non hanno scrupoli a diventare criminali (in realtà anche nei periodi buoni).
Naturalmente una riflessione sulla povertà sarebbe lunga... Ma è necessaria una riflessione, anzi tante riflessioni, una per ciascuno di noi. Qualcuno disse "Se aiuto un povero mi chiamano Santo, se mi chiedo perché un povero è povero, mi chiamano Comunista!": ecco io non voglio un mondo di santi, ma un mondo di comunisti...

2 commenti:

  1. Il concetto di povertà varia secondo le epoche e i luoghi in cui si vive per i comuni mortali. E i comuni mortali sono in balia di spculatori politici o commerciali che non esitano a spargere morte e dieprazione pur di ottenere uno scanno sul potere o su una montagna di quattrini.

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    1. Siamo d'accordo allora... io,veramente, volevo più mettere in evidenza la percezione della povertà e quanto questa percezione fosse deviante rispetto alle possibili soluzioni...
      Ti ringrazio

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